Il Ciclo scultoreo delle formelle

Simbolo dell'unione fra umano e divino nella Firenze del '300

Le opere delle arti e mestieri e dei Sacramenti sono ispirate dal Ciclo scultoreo delle formelle è stato realizzato tra la metà del XIV e il quarto decennio del XV secolo da alcuni dei maggiori artisti del tempo, per adornare i primi tre registri del Campanile di Giotto.
I 54 rilievi marmorei, organizzati in gruppi di sette, seguono un programma iconografico ben preciso.
La serie inferiore, costituita da rilievi esagonali, raffigura mestieri e scienze umane. Queste opere sono tutte opera di Andrea Pisano e collaboratori, tranne le ultime cinque, opere di Luca della Robbia.
I rilievi superiori sono invece a losanga e raffigurano delle forze superiori al lavoro quotidiano: Pianeti, Virtù, Sacramenti, Arti liberali.
Il ciclo dunque voleva raffigurare tutte le attività umane prese nel loro insieme, e inserite in una cornice universale spirituale.
Dopo i primi sette esagoni, che rappresentano la Creazione, appaiono le prime attività umane, quelle dei progenitori, Adamo ed Eva, Tubalcain, Jabal, Jubal, Noè.
Successivamente, abbiamo gli esagoni delle prime Arti e Mestieri governate dalle Virtù: l’Astrologia, l’Edilizia, la Medicina, l’Equitazione, la Tessitura, la Meccanica. Tali arti sono dominate dalle losanghe superiori raffiguranti le Virtù, Telogali e Cardinali: la Fede, la Carità e la Speranza, la Prudenza, la Giustizia la Temperanza e la Fortezza. Nella facciata orientale della Torre cinque esagoni proseguono le arti umane: la Navigazione, la Giustizia sociale, l’Agricoltura, l’arte “Theatrica” e l’Architettura; si aggiungono anche le due formelle poi spostate a nord, raffiguranti la Scultura e la Pittura.
Le losanghe superiori a questo ciclo rappresentano personificazioni del “Trivio” e del “Quadrivio”, ovvero delle arti “liberali” che erano oggetto di studio universitario, ossia l’Astronomia, la Musica, la Geometria, la Grammatica, la Retorica, la Logica e l’Aritmetica.
Sopra di loro stanno i sette Sacramenti, che sono rappresentati come scene di vita quotidiana, estremamente umane.
Tutto il ciclo è dunque la rappresentazione della florida e operosa Firenze del ‘300, che nel suo “fare” cercava di trovare comunque una connessione col divino e con la vita culturale del suo tempo, in un rapporto armonioso di tutte le parti che compongono la vita umana.

Arti e Mestieri

dal Ciclo delle Formelle del Campanile di Giotto

I Sacramenti

dal Ciclo delle Formelle del Campanile di Giotto

Arti e Mestieri

dal Ciclo delle Formelle del Campanile di Giotto

I Sacramenti

dal Ciclo delle Formelle del Campanile di Giotto